Se per motivi anagrafici, come nel caso del capogruppo Lazzerini, alcuni degli attuali elementi politici di maggioranza non potranno mai essere stati direttamente coinvolti nella svendita del patrimonio immobiliare dell’ex Ospedale Psichiatrico, ci ha pensato #FareVolterra a far sì che diventassero oggi i rappresentanti più autorevoli di chi allora fece quelle improvvide scelte. Il Comune stesso, evitando di resistere, ha accettato e condiviso la logica del progetto di dismissione ed ha su di sé, oggi, la responsabilità morale di ciò che è stato fatto.
Detto questo, veniamo ai punti in cui #FareVolterra si imbarca, andando a peggiorare ulteriormente la propria già fragile credibilità. 1) Ci ricordano che il passaggio dei beni è avvenuto nel ’98 e che noi ce ne siamo occupati nel 2014. Facciamo presente che siamo arrivati a metà 2009 e che già nel 2013, appena il quarto dei dieci lunghi anni che ci hanno visto al governo, abbiamo iniziato a lavorare su questo tema. Ci siamo occupati di questo, come dello sfacelo diffuso in tema di immobili abbandonati (Cappuccini, ex scuola Santa Chiara, Bianchi, Chiarugi, Conservatorio di San Pietro, Fontanella, Villa Aeoli, compendio ferroviario, Macelli, Buonomini, Dispensario, archivio postunitario, Saline di Volterra etc etc)
2) Gli esiti li avete voluti solo e soltanto voi, perché nessuno vi ha obbligato ad accettare il primo grado di giudizio, di cui evidentemente, e lo si desume dal vostro tono trionfale, condividete in pieno le discutibili conclusioni.
E non è assolutamente vero che ovunque è andata come a Volterra. Basti guardare la vicina Siena. Qua, come in pochi altri luoghi, si è smantellato sistematicamente tutto, e nel peggiore dei modi possibili.
3) Su Poggio alle Croci è difficile capire come abbiate ancora il coraggio di parlare.. Breve riassunto. Nonostante arrivassimo da posizioni diverse, ci siamo confrontati col progetto, che prevedeva altro. Dopo aver trovato un punto di incontro, è arrivata la crisi globale, anche a livello immobiliare, vedendo tramontare rapidamente l’opportunità. Ma prima che avvenisse questo, l’angloindiano inizio’ a chiederci come mai, sulle carte che gli erano state mostrate a suo tempo, l’isola ecologica non c’era. Non c’era perchè l’abbiamo sanata in urgenza noi, quella situazione, dal momento che prima il Comune gestiva un’area di fatto inesistente sullo strumento urbanistico.. Una situazione che ci impediva peraltro anche di accedere agli stessi fondi per mettere a norma e in sicurezza l’area. Mentre da una parte quindi abbiamo sanato la situazione urbanistica, intercettato i fondi e messo in sesto l’area, dall’altra abbiamo realizzato persino una variante per arrivare a programmarne lo spostamento e salvare il progetto di Poggio alle Croci. Oggi, gli eredi dei responsabili di questo surreale caos, vorrebbero anche salire sul pulpito? È proprio vero che il pudore non esiste più.
Infine un’ultima considerazione. Già la sola minaccia di querela è bastata a far rinculare i nostri “eroi”, che hanno prontamente derubricato la loro accusa infondata (che recitava “in pratica, con i soldi delle casse comunali si fece campagna elettorale per la forza di maggioranza e per l’ex sindaco Buselli”) ad un molto più blando “politicamente si è fatto notare.. “. Capire di aver commesso una sciocchezza inqualificabile ci può stare, ma scrivendo allo stesso tempo che “risulta infondata la teoria secondo la quale il gruppo #FareVolterra abbia accusato la precedente amministrazione di aver commesso un reato”, in pratica il gruppo #FareVolterra arriva a smentire maldestramente se stesso. Un vero e proprio capolavoro di follia.
Sfortunatamente per loro, carta canta, pertanto ciò che è stato scritto, e che non lascia dubbi di interpretazione, potrà sempre essere, com’è giusto che sia, affrontato nelle sedi opportune.
“Se poi le cose che abbiamo spiegato ancora non sono chiare – dichiara l’ex sindaco Buselli – invito il sindaco Santi, se qualcuno ci ospita, ad un confronto diretto fra me e lui, da cui è impossibile si esca con posizioni equivoche”
La ex maggioranza