Il mancato voto del sindaco Santi in Provincia per le scuole superiori dell’Alta Val di Cecina sembra che non sia passato inosservato in zona, tanto che forze politiche, che siedono in Consiglio comunale a Volterra, hanno chiesto spiegazioni a chi, forse, avrebbe preferito far rimanere tutto all’interno del consiglio provinciale.
Non mi pare questo, però, l’interesse di Volterra e della Valdicecina, per questo mi sento di dover dire la mia.
Santi si riferisce, con parole sue, al ruolo “irrispettoso e riduttivo” che avrei assunto nel presentare un atto di indirizzo per le nostre scuole.
Credo che invece “irrispettoso e riduttivo” (verso i cittadini che rappresenta) si è rivelato l’atteggiamento di un sindaco forse più intento a cercare “medaglie” presso il proprio partito piuttosto che difendere le scuole della sua città.
Anche la nota degli interventi elencati per gli istituti, non solo di Volterra, provenienti dalla passata legislatura, che non riguardano il PNRR, servono solo a distogliere l’attenzione dalle opportunità di oggi.
Insomma, dopo una lunga arrampicata sugli specchi, quello che Santi riesce a dire in sua difesa è che il problema sarebbe “di metodo e non di merito”.
Personalmente a me non interessa il burocratese, lo lascio volentieri al primo cittadino e al PD.
Quello che preoccupa è che da questa tornata, più unica che rara, l’Alta val di Cecina resterà esclusa dai fondi del PNRR. Ma anche l’idea che un sindaco che si preoccupa forse più a difendere le linee del partito piuttosto che il suo territorio, è una cosa veramente deprimente.
Come Consigliere provinciale Santi avrebbe potuto e dovuto essere lui a chiedere, all’interno della sua maggioranza, di far fare progetti per le nostre scuole superiori, cosa che si è guardato bene di fare.
Motivo per cui il sottoscritto ha cercato di sopperire alla mancata programmazione, con appositi atti, rispediti al mittente.
La Provincia ha un proprio ufficio scuola, e non è comprensibile perché non sia utilizzato per questo scopo.
L’ ossequioso modo di fare, della serie “nessuno disturbi il manovratore”, è emblematico, ma non ci troverà mai concordi.
Abbiamo un’idea molto diversa dello stare in Consiglio Provinciale e di che cosa può, e deve, fare la politica.
Per me la Provincia è un mezzo per dare risposte al nostro territorio, il quale subisce da decenni ritardi e dimenticanze al limite del sopruso.
Per Giacomo Santi invece?
Lascio la risposta ai cittadini della Valdicecina.
Paolo Moschi
Consigliere Provinciale