Oltre 700 chiamate all’anno e 12 macchine per immuno-ematologia collegate in rete. Dal 2015 tutti e sei gli ospedali dell’area sud dell’Azienda USL Toscana nord ovest possono contare sulla televalidazione a distanza dei test immunoematologici che, tradotto dal linguaggio medico, vuol dire gestire le richieste di sangue conseguenti ad un ricovero urgente in pronto soccorso, o per l’aggravarsi delle condizioni di un paziente già ricoverato in ospedale, in qualsiasi momento del giorno o della notte con un medico che in tempo reale può verificare quale sia il gruppo sanguigno del paziente e se il sangue è compatibile dando quindi il via libera alla trasfusione.
“E’ una procedura operativa poco nota ma che è determinante nel salvare vite umane – spiega Fabrizio Niglio, direttore Medicina trasfusionale della AUSL Toscana nord ovest – e che adottiamo in rete per gli ospedali di Livorno, Cecina, Piombino, Portoferraio, Pontedera e Volterra, (ma anche a Massa Carrara e Lucca con reti diversificate) vale a dire tutto l’ambito dell’AUSL Toscana nord ovest. Ogni ospedale è dotato di due analizzatori di immunoematologia automatici, cioè macchine che analizzano le provette di sangue dei pazienti e ne determinano le caratteristiche, fra cui, ovviamente, il gruppo sanguigno. Ogni analizzatore è collegato in rete, per cui da qualsiasi ospedale ci si colleghi è possibile vedere a video i risultati delle analisi dei campioni di sangue di tutti gli altri ospedali. Ciò significa, per esempio, che se un tecnico di laboratorio inserisce una provetta nell’analizzatore dell’ospedale a Pontedera, il medico trasfusionista, che magari in quel momento è in servizio a Livorno, può vedere in tempo reale i risultati del campione di sangue analizzato in quello stesso momento a Pontedera e dare il via libera alla trasfusione. Così si possono gestire in tempi più veloci, e in piena sicurezza, tutte le trasfusioni urgenti che si rendono necessarie nei sei ospedali della rete”.
“Prima di applicare la procedura della televalidazione delle trasfusioni d’urgenza – aggiunge Niglio – occorreva che il medico di turno fosse posto in reperibilità e che, in caso di bisogno, raggiungesse il posto di lavoro e procedesse alla validazione. Il che richiedeva del tempo in più rispetto all’attuale organizzazione. Grazie alle nuove tecnologie informatiche, un solo medico può immediatamente vedere i risultai delle analisi e dare il via libera alla trasfusione, sia accedendo alla rete dalla postazione di lavoro, ma anche dal pc di casa attraverso una connessione protetta. Si tratta di una innovazione che cambia radicalmente il modo di lavorare per noi medici trasfusionisti e che ha l’indubbio vantaggio di rendere le trasfusioni più celeri e tempestive in caso di urgenza. Senza contare che il sistema può essere usato per snellire anche le procedure di routine”.
“Il sistema di televalidazione è inoltre dotato di tutta una serie di accorgimenti di back up che garantiscono la continuità del servizio ed è inoltre molto utile in caso di dubbi, perché poter vedere le analisi da ogni punto delle rete ospedaliera consente di avviare anche un consulto a distanza tra più medici, che aiuta ovviamente a prendere la decisione più giusta”.
“Se si considera che nell’arco di 24 ore ci sono in media uno o due richieste urgenti di validazione delle trasfusioni e si moltiplica questa cifra per 365 giorni l’anno, si raggiungono oltre 700 televalidazioni all’anno, che spesso sono determinati nel salvare una vita o nel rendere efficace un intervento d’urgenza” conclude il dottor Niglio.