Sabato 24 giugno, alle ore 18, nel parco della RSA Santa Chiara di Volterra, sarà presentata l’installazione permanente di Stefano Tonelli “La cappella del vento e degli angeli” e “Il giardino della parola”.
Non sarà la classica inaugurazione di un evento artistico, ma un momento di riflessione in un luogo abitato dalla sofferenza, dalla disabilità e dal fine vita. L’arte, questa volta, si mette a servizio, lontana dalle logiche del mercato e in viaggio verso gli ultimi.
Diversi anni fa Gillo Dorfles, scrivendo di Stefano Tonelli, fece un paragone con Benozzo Gozzoli che, riletto oggi, si rivela profetico: il Gozzoli fuggendo dalla peste alla fine del 400 dipinse la cappella di Santa Caterina a Legoli; Tonelli, in fuga dagli influencer e dalla dittatura del consumismo, dipinge una piccola cappella nei borghi di Volterra. Seicento anni di distanza, stesse fughe, ma da pesti diverse.
Il progetto, voluto dal Santa Chiara con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, del Comune di Volterra e di altri sponsor locali, si sviluppa nel parco della RSA, sia all’entrata che nel retro della struttura, dove si trova una piccola cappella, adesso restaurata ed interamente disegnata che l’artista ha chiamato “Cappella del vento e degli angeli”.
Qui, in tempi lontani, venivano deposti coloro che morivano nell’Ospizio prima dei funerali e a tutti quelli che ci hanno preceduti è dedicata.
Nel parco Tonelli ha anche installato diversi leggii con frasi che parlano dell’ultima età attingendo dalle “Lezioni sulla vecchiaia” di Papa Francesco fino a pensieri e citazioni di grandi poeti del ‘900. Questa installazione prende il nome “Il giardino della parola” (perché tutta la nostra storia inizia in un giardino) e vuole proporsi come parco letterario per la città, per chi vuole leggere o scrivere sul dolore, la disabilità ed anche il morire. Oggi parlare di questi temi è parlare di un grande e complesso tabù perché l’apparire ha schiavizzato l’essere e tutto viene messo in vista sulla finestra per occultare il vuoto della stanza.
Tutto il lavoro svolto dall’artista è dedicato agli ospiti della RSA, agli infermieri, ai medici, ai volontari e a tutto il personale che ogni giorno si dedica per alleviare le sofferenze di chi vive in questo luogo.