L’amministrazione dà per scontato che i cittadini sappiano, ma assolveremo noi questo compito di informazione. Il periodo temporale in cui è consentita l’occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi di somministrazione viene stabilito a decorrere dal 01 Aprile 2022 fino al 31 Dicembre 2022: lo si può leggere nel Verbale della Giunta Comunale n.68 del 08/04/2022 ed ecco spiegato il motivo per cui da un giorno all’altro molti fruitori si sono visti togliere sedie e tavolini fuori dai locali frequentati. Tale indicazione tuttavia è in contraddizione con un altro postulato: “l’occupazione di suolo pubblico da parte degli esercizi è di tipo stagionale. Saranno pertanto consentite occupazioni del suolo pubblico per un periodo massimo di 10 (dieci) mesi nell’arco dell’anno solare.” Stando a quanto citato, agli esercenti spetterebbe di diritto un altro mese di suolo pubblico, ma l’amministrazione sta bellamente ignorando qualsiasi richiesta da parte degli esercenti, anche quelli che propongono di pagare un surplus. Lasciando a chi di dovere la burocrazia, soffermiamoci per lo meno sul senso civico di questa decisione. Cittadini arrabbiati si sono lamentati del vuoto creatosi a danno della convivialità, mentre gli esercenti protestano del danno causato sul piano economico. La verità sta indubbiamente dalla loro parte e sarebbe stato auspicabile aggiustare la delibera estendendo l’uso del suolo pubblico per lo meno fino al primo lunedì dopo la Befana; una variazione da poco, ma che avrebbe sostenuto le ultime festività a vantaggio di tutti. Anche se l’amministrazione si è dimenticata del “piano Natale”, la stagione turistica invernale acquisirebbe massimo valore proprio nei giorni che vanno dall’8 dicembre all’8 gennaio e se guardassimo invece ai residenti è certamente il periodo in cui i volterrani ritornano a casa dalle proprie famiglie. Di fronte a tale evidenza non si capisce l’inderogabile fermezza di timone per una manovra di non-benvenuto a chi invece Volterra la vorrebbe davvero vivere. Gli autunni e gli inverni volterrani sono così deprimenti che gli unici servizi di divertimento sono attribuibili all’inventiva di alcuni locali, ai quali l’amministrazione dovrebbe dire grazie ogni giorno perché decidono di stare aperti anche quando la città non offre niente. Appurato che l’amministrazione non ha oculatezza sul definire quali siano gli eventi funzionali e di appendice per incentivare una sana vivacità e una destagionalizzazione del territorio, non gli è conveniente né intelligente sopprimere l’unico lumicino di socialità.
I tavoli e le sedie, una volta regolamentati nei colori e nei materiali, non possono minare l’estetica di una città, piuttosto la compensano destrutturando l’idea di un centro storico imprigionato in una intoccabile campana di vetro. Una decisione che tra l’altro non comprendiamo: voler mettere in pausa la città per due mesi con uno sgombero totalizzante, in un periodo già di per sé morto, non è a beneficio di nessuno: né al residente, né al turista. Insomma, se fino ad adesso avevamo avuto la percezione di una città isolata e vuota, Gennaio e Febbraio saranno due mesi lunghissimi di oblio. Una triste realtà contro la quale non viene avanzato alcun processo di mitigazione già di per sè inviperito dalla decisione discutibile di fare distinzione tra quali esercenti di somministrazione può avere tavoli fuori e chi no. Decisioni avvilenti dettate da persone che non vivono pienamente la realtà volterrana nei suoi veri bisogni.
Per Volterra