“Le Organizzazioni Sindacali Aziendali della Cassa di Risparmio di Volterra Spa hanno rinnovato lo stato di agitazione del personale confermando la proclamazione dello sciopero del lavoro straordinario in seguito ad un ulteriore “atto di forza” perpetrato dalla Cassa a danno dei propri dipendenti.
Martedì 31 maggio si è svolto l’ennesimo incontro fra i Sindacati e la delegazione aziendale nell’ambito della contrattazione di secondo livello, cui si era giunti quattro mesi fa, non certo pacificamente, ma grazie alla vertenza sindacale che portò oltre l’80% dei dipendenti a scioperare.
Stanti le divergenze registrate in ambito di previdenza complementare, in suddetta sede l’Azienda ha fatto richiesta di far incontrare i legali delle diverse parti del tavolo di trattativa in un confronto atto a dirimere gli aspetti giuridici riguardanti la possibilità di sottoscrivere accordi in pejus e tutte le sigle sindacali hanno dato la loro disponibilità attivandosi per promuovere tale confronto.
Nella stessa occasione le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto alla delegazione aziendale di rappresentare al CDA la necessità di nuove aperture in ambito di contrattazione integrativa al fine di pervenire finalmente ad una positiva conclusione della trattativa.
Ebbene: nemmeno ventiquattr’ore dopo è arrivata in tutta risposta la disdetta di ulteriori quattro accordi siglati a suo tempo dalla Cassa e dalle OO.SS, che avrà effetto dal primo settembre p.v. e che si va ad aggiungere alle disdette sulla previdenza complementare e del Contratto Integrativo Aziendale: part-time, agibilità sindacali, ruoli chiave e mobilità del personale.
Sono disdette queste che vanno a colpire anche i più fragili fra i lavoratori, che tramite il part-time possono ad esempio accudire i familiari, i figli o i genitori.
Vanno inoltre ad aggredire direttamente le Organizzazioni Sindacali nella capacità organizzativa di rappresentare i lavoratori, di contattarli, di coinvolgerli nei processi di democrazia sindacale all’interno dell’azienda.
La disdetta sistematica degli accordi quale premessa per la loro modifica rappresenta un metodo inaccettabile nelle relazioni industriali e l’affidabilità di un interlocutore si misura nel rispetto dei propri impegni e nella corretta gestione delle modifiche degli accordi in essere.
A questo punto riteniamo gravemente compromessa la possibilità di continuare a confrontarsi con una controparte che, mentre da un lato dichiara di essere disponibile a trattare per raggiungere un nuovo contratto integrativo, dall’altro “dimostra” la propria mancanza di rispetto nei confronti del proprio Personale.
Riteniamo che questi nuovi recessi, insieme a quelli precedenti ed in particolar modo a quello sul Fondo Pensione, rappresentino la più chiara dimostrazione di comportamento antisindacale.
Purtroppo il disegno del Consiglio d’Amministrazione appare chiaro: cancellare la contrattazione aziendale e annientare il ruolo del Sindacato!
Inoltre, negli stessi giorni, è giunta la comunicazione ufficiale del distacco di un gruppo colleghi addetti all’Ufficio Contenzioso e Recupero Crediti, cinque in tutto, alla Cerved Credit Management Spa, società specializzata appunto nel recupero crediti.
Temiamo che anche questa operazione, decisa unilateralmente, senza un confronto preventivo con le OO.SS., sia solo la prima di una lunga serie di interventi divisivi e/o spacchettamenti, che sembravano scongiurati, ma che si riaffacciano tra le misure riorganizzative di “efficientamento” che tanto fanno preoccupare i lavoratori, le loro famiglie e il territorio