CERTALDO – Quadri da ‘sfogliare’ come fossero pagine di un libro, anzi di una sceneggiatura, quella del primo capitolo cinematografico della Trilogia della vita, che Pier Paolo Pasolini scrisse nell’estate del 1970. Pasolini si lasciò ispirare da dieci novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio. Ecco che da oggi, martedì 12 aprile 2022, Casa Boccaccio ospiterà la mostra “10+1. Omaggio al Decameron di P. P. Pasolini”, una raccolta di quadri dedicata a quelle stesse novelle che furono muse per Pasolini, sceneggiatore, ma anche attore, regista, scrittore, poeta, a tratti anche pittore. Ovvero le novelle I 1, II 5, III 1, IV 5, V 4, VI 5, VII 2, VII 10, IX 2, IX 10. Figura dalle molteplici sfaccettature della quale quest’anno si celebra il centenario dalla nascita, Pasolini ha sintetizzato così il suo legame con Boccaccio e la sua opera più celebre: “Non sono io che ho scelto il Decameron, è il Decameron che ha scelto me”, raccontando di aver “scelto in Boccaccio i racconti che amavo di più, quelli che rileggevo con sempre più vivo piacere, in cui si trova una sorta di equilibrio naturale tra il tragico e il comico-burlesco”. Alberto Moravia scriverà che, partendo dal presupposto per cui il Decameron sarebbe un libro «non solo privo di tabù ma anche privo del compiacimento di non averne», Pasolini ha eliminato «ogni tentazione di scollacciatura» e fuso arditamente «la serenità rinascimentale con l’oggettualità fenomenologica moderna». Lo stesso hanno cercato di fare gli artisti che hanno omaggiato il Decameron con le loro opere: rappresentare questo grande capolavoro con un animo moderno, ma senza stravolgere la natura della narrazione e del messaggio boccacciano.
L’esposizione, accolta nella sala d’ingresso della casa-museo, raccoglie opere pittoriche firmate degli artisti italiani e stranieri che, nel 1967, hanno realizzato illustrazioni e dipinti in omaggio all’opera più celebre dello scrittore e poeta trecentesco, il Decameron. Il Comune di Certaldo possiede circa settecento opere di questi artisti e, per il centenario pasoliniano, ha deciso di mettere in mostra, grazie alla collaborazione dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, con il patrocinio del Comitato nazionale per il centenario dalla nascita di P.P. Pasolini e della presidenza del Consiglio regionale della Toscana, una selezione di undici dipinti firmati dagli artisti italiani che, nel 1967, si sono lasciati ispirare dalla stesse novelle del Decameron scelte da Pasolini. Fra loro, Carlo Levi, Renzo Vespignani, Tono Zancanaro, Giacomo Manzoni, Silvio Loffredo, Carlo Mattioli, Alberto Manfredi, Paolo Manaresi e Gianni Guidi.
All’apertura del percorso espositivo, curato da Martina Dani per l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, erano presenti il sindaco, l’assessore comunale alla Cultura e Rino Caputo, presidente del Comitato scientifico nazionale per il centenario dalla nascita di P.P. Pasolini, nonché presidente del Centro studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento “Marcello Masini” con sede proprio a Certaldo.
“La mostra organizzata per celebrare degnamente il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini – ha evidenziato Caputo, in qualità di presidente del Comitato scientifico nazionale – è importante non solo per l’occasione legata ai rapporti fra Boccaccio, certaldese, e Pasolini, ma proprio per la scelta originale di illustrare i rapporti tra la pittura e l’arte poetica di Pasolini. Il Decameron è, a questo proposito, davvero illuminante: Pasolini decide di non usare la cornice del Decamerone, ma di limitarsi per così dire ad alcune novelle, di queste valorizza proprio il tratto che Boccaccio aveva segnalato, il loro rapporto con la realtà popolare e la dimensione figurativa. Il Comitato nazionale per le celebrazioni è stato molto lieto di partecipare all’apertura della mostra, soprattutto perché non si tratta soltanto di un’occasione puramente celebrativa ma di un apporto culturale molto significativo all’attività di approfondimento, studio e ricerca, oggi, dell’opera di Pasolini: in questo senso, la mostra di Certaldo è un contributo di notevole livello scientifico e culturale”. La mostra resterà visitabile, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, fino al 31 dicembre 2022, secondo l’orario di apertura del sistema museale comunale: fino al 31 ottobre, porte aperte tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, dal primo novembre il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30, il sabato e la domenica invece dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30.