Nel 1995 la legge Bersani liberalizzava le licenze commerciali dai vincoli del Comune ,dando la possibilità di aprire qualsiasi attività anche in prossimità di un’altra dello stesso genere.
Presentata come un vantaggio, la legge si rivela subito come un attacco della sinistra ai commercianti, azzerando di fatto il valore della licenza la cui vendita era considerata una sorta di liquidazione all’ età della pensione.
Un’ attività commerciale è l’ investimento di un singolo che mette a rischio capitale proprio senza avere diritto ad alcun risarcimento o sussidio in caso di fallimento. La presenza di un’ attività vicina in concorrenza rappresenta un ulteriore rischio non giustificato. Quello che secondo la sinistra doveva essere un vantaggio, si è verificato negli anni essere la causa principale di impoverimento dei commercianti.
La Lega già nel 2019 ha sollecitato il ritorno al passato con Licenze comunali a numero chiuso, proponendo anche di istituire “un fondo presso il Ministero dello sviluppo economico per la riqualificazione ed il potenziamento delle attività commerciali di vicinato”. A livello locale appoggiamo il blocco delle licenze per un minimo di tre anni,
ritenendo che nuove aperture potrebbero danneggiare quelle esistenti in un momento di grave difficoltà post pandemica tra aumenti ed incertezze sul futuro.
Paolo Moretti Comm. Lega Volterra- Valdicecina