Un asset strategico, dal grande potenziale per le aree interessate. Una risorsa fondamentale attorno al quale ruoterà la transizione energetica della Toscana. Si è parlato approfonditamente di geotermia oggi a Larderello, nel corso del workshop “Energia geotermica ed emissioni di CO2/CH4: caso studio Toscana”, che si è tenuto oggi, lunedì 13 dicembre, al Teatro Florentia di Larderello, nel Comune di Pomarance (PI). Il convegno è ospitato da Enel Green Power con Università di Pisa, CNR di Pisa, Politecnico di Milano, Università La Sapienza di Roma e Rina Consulting. All’incontro è intervenuta anche l’assessora all’ambiente Monia Monni.
“La geotermia – ha detto Monni – è un asset strategico per la Toscana, attorno al quale dovrà ruotare la transizione energetica, e grazie al quale riusciremo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall’Agenda 2030”. Secondo i dati forniti da Enel Green Power, la geotermia produce il 70% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili in Toscana. Enel Green Power gestisce il più antico ed innovativo complesso geotermico del mondo: 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente in Toscana, oltre a soddisfare più del 30% circa del fabbisogno elettrico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 10 mila utenze, 30 ettari di serre e aziende della filiera agroalimentare e dell’artigianato.
“Da sottolineare – ha aggiunto Monni – il potenziale di questa risorsa per i territori in cui è presente. Aree spesso caratterizzate da spopolamento, scarsità di opportunità lavorative e non facilmente raggiungibili. Investire sulla geotermia significa investire sulla loro resilienza e valorizzazione, sullo sviluppo delle infrastrutture, sull’economia. In poche parole, renderli più attrattivi ed appetibili. Un grazie va anche all’assessore Marras, per aver contribuito a creare un tavolo di confronto tra Regione, Comuni, imprese e lavoratori finalizzato a costruire un percorso partecipato tra i soggetti coinvolti in questo settore”.
L’assessora si è poi soffermata brevemente sulle azioni adottate in questi anni per perseguire una maggiore sostenibilità del sistema geotermoelettrico, per mitigare le pressioni su aria e acqua, tramite sistemi ad alta efficienza di controllo ed abbattimento degli inquinanti ed una maggiore affidabilità delle centrali geotermoelettriche in termini di componenti e manutenzione e la ricerca ed innovazione del ciclo produttivo: Accordo Generale del 2009, leggi regionali 7 del 2019 e la 44 del 2015, monitoraggio costante effettuato da Arpat, quello realizzato dalla Regione sui dati meteo-idrologici ed il progetto di ricerca epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree geotermiche toscane a cura di Ars.
“La transizione ecologica, ed energetica nello specifico, che metteremo in atto rappresenta un’opportunità senza precedenti, non solo in termini economici, ma culturali – ha concluso l’assessora Monni. Abbiamo, per la prima volta dopo tantissimi anni, l’occasione di ripensare la società, l’economia, il modo di produrre e di vivere. La questione ambientale dovrà essere trasversale, dovrà investire ogni ambito della nostra società e, solo se riusciremo ad apportare questo profondo cambiamento, davvero potremo lasciare un pianeta migliore alle nostre figlie e ai nostri figli”.