Siamo dovuti scendere sotto quota 10 mila abitanti per accorgerci del problema demografico. Purtroppo negli ultimi decenni, molte amministrazioni hanno lavorato “come se non ci fosse un domani”, fiduciosi che “qualcuno” o “qualcosa” avrebbe sistemato le mancanze.
Volterra e la Val di Cecina hanno perso molti treni, sopratutto tra gli anni 70 e 90, quando l’Italia cresceva, e noi non abbiamo avuto il coraggio di rinnovare la nostra economia. L’isolamento viario, giustificato da una parte politica, è stato l’apice degli errori di chi ci ha guidato nel passato. Similmente il chiudere l’ex Ospedale Psichiatrico senza chiedere contropartite.
Recriminare però non serve a nulla, serve lavorare e porsi degli obiettivi concreti.
La Lista Civica ha, forse per la prima volta, posto con forza il problema demografico. I risultati non sono arrivati come sperato, anche se molte cose sono state fatte: del resto 60 anni non si rimediano velocemente. Però è stato posto il tema e si è seminato per lo sviluppo, parola che tutt’oggi qualcuno vede come fumo negli occhi. Sviluppo che la Provincia e la Regione hanno dimostrato di non volere per la Val di Cecina.
Invece il tema posto dalla Lista Civica è sempre attuale: Volterra è bella, ma questo non basta: va resa una città vivibile per l’uomo del 2021, accessibile, con un’economia variegata e inserita in ambiti organici.
Per il sottoscritto non si è fatto abbastanza, e ad oggi prendere la residenza a Volterra, per mille motivi, è più complesso che altrove.
A settembre ho personalmente avuto modo di sentire diverse persone intenzionate a prendere in affitto un appartamento, cercare per settimane per poi rinunciare.
Segno che qualcosa non va, e per molti motivi che nessuno si è dato la briga di risolvere, non ultimi quelli burocratici. Tutto è più difficile quassù. Credo che servirebbe un nuovo apposito ufficio, di “aiuto” a chi vuole mettere radici a Volterra. Questa mia idea è stata più volte espressa senza mai esser presa in considerazione.
Personalmente non credo che si possa dare alcuna colpa a Giacomo Santi, che è arrivato da 2 anni e poco più. Però il sindaco non può nemmeno limitarsi a dire che Volterra è “nella norma” italiana, di rapporto tra nati e defunti, poichè altri comuni crescono in quanto fanno attrazione da altre aree o da cittadini stranieri. Noi non siamo attrattivi e dovremmo capire perchè, cosa ci manca. Una analisi seria, che vada oltre la riposta da bar, in quanto anche quest’anno le occasioni di lavoro non sono mancate, anzi.
Dal sindaco ci aspettiamo soluzioni e proposte. L’amministrazione Santi si giudicherà dai fatti: se a fine mandato la popolazione mostrerà il segno più, allora sarà stata un’esperienza positiva. Se invece proseguirà il trend negativo, significherà semplicemente che ha fallito.
Volterra sta raggiungendo il punto di non ritorno: ricordo che senza residenti, non c’è futuro, e il tempo per risollevare le cose sta per scadere.
Paolo Moschi
Uniti per Volterra