“Crete rosse e Nero carbone” – Mostra personale di Ennio Furiesi

È il sacro-contemporaneo della “figura liberata da una certa cosa”. Il “ritorno alla figura, seppure inventata”.

Ennio Furiesi, l’artista maestro “Pizzi”, dall’inquieto linguaggio tragico-ironico, dopo una lunga carriera espressiva turbata ad arte dal rapporto tra presenze e vuoto, presenta i contenuti ispiratori di una nuova mostra in corpus unico.

Dal 5 al 30 settembre 2021, (inaugurazione domenica 5 settembre,alle ore 17), sarà la sobria bellezza del Chiostro della Pinacoteca Civica a Volterra (PI), la scenografia e lo “spazio attivo” della personale “Crete rosse e Nero carbone”.

Nel dialogo visivo sinergico di scultura, disegno e pittura, giocando su tecniche e formati diversi, su retaggi storici in un approccio contemporaneo, porta alla scoperta di quei protagonisti violati, e troppo spesso dimenticati, che dopo l’astrazione nella sofferenza, l’apparizione sporadica del loro stesso negativo, si manifestano ora “concreti nella creta”, allo spettatore.

In bianco, in nero e nel naturale colore della terra, l’impatto dell’allestimento è installativo, in un contesto realmente antico, come avviene nei contenuti dell’esposizione dominata, non senza ironia, “dal trittico religioso” in grande formato. Come a scendere giù dalle pareti di una cattedrale del 1300, i negativi di storie di Santi e Sante nei tre pannelli e nelle animate formelle sottostanti, hanno un ritmo interno attuale e familiare. Centrale è la silhouette di un solitario Cristo deposto. Dal capolavoro del Rosso Fiorentino, la Deposizione dalla croce a Volterra, alla Pietà Rondanini di Michelangelo, ancora una volta senza soluzione di continuità fra pittura e scultura, il corpo e lo spirito sono impastati nella stessa materia transitoria, e raccontano di presenze altre, di solo presunte distanze e della necessarietà della memoria, ma anche del ritorno.

Archetipi di compassione universale sostengono “materialmente” quella figura ritrovata che ha abitato l’opera di Furiesi, spesso anche nella totale assenza, eppure capace di accendere di vita drammatici colori.

Così sconcerta e seduce la sagoma osata e allungata di un protagonista degno della spiritualità di El Greco, della solitudine di Giacometti, ma forse anche di quella sofferenza psichiatrica del manicomio della città, con cui Volterra, e lo stesso Furiesi, hanno condiviso la familiarità reale e l’immaginario del subconscio.

Eppure fortemente espressivo è il suo sguardo ravvicinato dalla deformazione del corpo e dell’anima, improbabile, di estrema dolcezza, accoglie nel calore della materia di creta, caldo supporto dopo il viaggio remoto nella pece nera di misteriosi e tormentati spazi disegnati da un tratto denso e veloce, per certi aspetti accanito, che non riesce a dominare il chiarore di forme in aurorale manifestazione. È “l’uscita da una notte che copre tutta questa storia, ma con bagliori di chiaro”, racconta l’artista.

L’intuizione di un ottimismo altro nei drammi dell’esistenza, imitata dalla stessa materia bruciata del carbone e graffiata dell’argilla. E non poteva mancare la condivisione. Il protagonista ha la sua sposa. Questa volta il retaggio è etrusco: e nella città millenaria, dove la terra stessa è scaldata dallo spirito, si riconferma l’accoglienza delle ragioni del dolore nella continuità e circolarità enigmatica della vita.

 

Nel rispetto delle regole di sicurezza e di distanziamento previste per la pandemia da Covid-19, la mostra “Crete rosse e Nero carbone” di Ennio Furiesi, con il Patrocinio del Comune di Volterra, sarà in corso dal 5 al 30 settembre 2021, nell’orario di apertura 9-19. Info: 0588 87580.

Ringraziamenti: Costanza Furiesi, Vittorio Fradelizio, Manola Del Testa, Isabella Di Fabio, Luciano Giustarini, Mauro Ghioni, Alessandro Picchi, PierNello Manoni, Alessandro Marzetti, Marco Bettini, Vito Tognarini, Guy Massaux.

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