“Consapevoli del fatto che la pandemia non sia oggettivamente facile da gestire e in previsione di una prossima risoluzione, constatiamo che; le decisioni prese a livello ministeriale hanno ottenuto per i primi lunghi mesi dello scorso anno, il rispetto dei divieti e l’osservanza delle limitazioni, andando a creare situazioni di grossa difficoltà per molte aziende, botteghe e attività di ristorazione e commercio, soprattutto di vicinato. Ad oggi dopo altalenanti decisioni da parte dell’apparato governativo e la totale mancanza di linearità nella indicazione delle direttive; ci troviamo disorientati.
Le misure intraprese a sostegno di queste categorie non sono sufficienti a garantire il sostentamento e scongiurare la chiusura per alcuni di noi. La cosa peggiore tuttavia, è la costante sensazione di precarietà, la mancanza di concretezza nelle previsioni future; il clima di insicurezza che siamo costretti a vivere e che prescinde dalla volontà di tutelare lavoratori e persone in genere.
Le dinamiche che anche negli ultimi giorni determinano le restrizioni enunciate, inducono chi ha un’attività, specialmente se legata al turismo; a vedersi privato del rispetto, della dignità necessarie per vivere serenamente, pur consapevole delle criticità. Viceversa ci sentiamo umiliati dalle logiche incomprensibili (anche qualora siano dettate da necessità legittime) che prevedono spostamenti e chiusure, in toto anziché essere ridotte, organizzate, e regolamentate dalle opportune norme di sicurezza.
Oltre allo scompenso economico; siamo estenuati a livello psicologico. I momenti di maggior introito: 1° Maggio, 25 Aprile e Pasqua, saltano di nuovo.
L’unica soluzione all’orizzonte sarà la copertura di tutto il territorio nazionale e internazionale dei vaccini, la cui gestione dubbiosa succube a limitazioni anche di carattere economico o di convenienza che in queste situazioni dovrebbero essere scongiurate, ci traghetta verso un’estate punteggiata da scadenze e dazi che tornano ad assillarci, essendo solo state rimandati e non cancellati così come alcune imposte comunali. Degli amministratori locali e regionali, investiti da ruoli che purtroppo non dovrebbero prevedere la gestione di tali disastri, ma che ahimé vanno contemplate nella ciclica ripetizione di eventi naturali, non percepiamo il sostegno e la vicinanza necessari. Tutta la popolazoione a diversi livelli, è vittima dello stesso male; ma in questo frangente non possiamo generalizzare quando si parla di diritto al lavoro, diritto sancito peraltro dalla nostra Costituzione.
Il direttivo del Centro Commerciale Naturale Volterra