In questo periodo si fa un gran parlare di Ospedale: la riorganizzazione ASL, manifestazioni in Piazza, il Sindaco che cambia idea e si accoda alle richieste delle opposizioni, incontri con la dirigenza ASL. Tutto è in movimento, a dimostrare che il territorio, la Città e i cittadini tengono al loro Ospedale.
Da tempo ripetiamo che la pandemia ha cambiato la visione politica della sanità invertendo, sulla carta e a parole, la strada verso una sanità accentrata in pochi Ospedali gestiti con la telemedicina e con professionalità mediche sempre più carenti, invogliate da una sanità privata sempre più incentivata.
Un’inversione che in realtà è solo a parole, non essendo neanche stato messo in moto quel processo, lento ma necessario, di apertura dal numero chiuso nelle Università di medicina, che permetterebbe la formazione di più specialisti, correndo ai ripari rispetto ad una carenza di personale medico che non può far fronte a continui pensionamenti.
È indubbio che l’Ospedale di Volterra risente di questa carenza; che inesorabilmente anche quei medici che oggi mandano avanti l’Ospedale andranno in pensione. Ed è altrettanto palese che, al momento delle richieste di sostituzione, ci verrà detto che si tratta di una situazione nazionale. E allora la politica deve muoversi, e fare fronte comune per porre un freno e trovare una soluzione a tutto questo, senza attendere che ci venga detto che non c’è scelta.
Da tempo, come gruppo consiliare, stiamo agendo con queste richieste e non smetteremo di farlo. Lo abbiamo fatto con la richiesta dell’anestesista, che riteniamo una conquista importante per sviluppo effettivo del presidio volterrano, sia per la sicurezza nelle emergenze, che nell’ordinarietà. Adesso però deve necessariamente essere stabilizzato e Volterra non deve mai più ritornare ad essere un presidio senza anestesista H24. È una battaglia sulla quale non possiamo cedere e che deve essere legata allo sviluppo del reparto intensivo/subintensivo, come diciamo da tempo.
La stessa battaglia la stiamo portando avanti sullo sviluppo di un laboratorio analisi che deve essere implementato e che diventare il punto di riferimento per la gestione delle analisi di tutta la Val di Cecina e non solo, così come deve permettere anche la possibilità di supporto per sempre più operazioni.
Stessa cosa per l’Ortopedia, che dovrebbe dotarsi di almeno altri due ortopedici e strutturarsi con una sezione di presidio che possa, sotto la guida del primario Carnesecchi, avere sempre più sviluppi.
Insomma, tanti aspetti importanti di un presidio che chiediamo sia valorizzato dalla politica locale e da quella regionale, ma che deve poter avere uno sviluppo anche attraverso azioni di politica nazionale che non ci stancheremo di sollecitare.
Roberta Benini – Per Volterra