In un comunicato l’associazione SOS Volterra prende posizione sul trasferimento dei letti attrezzati, che dall’Auxulium Vitae di Volterra verranno portati a Lucca per l’emergenza Covid-19: “Premesso che non sappiamo se con essi altri macchinari, ventilatori o altro, da Auxilium o da altre parti del presidio ospedaliero, siano stati o siano in procinto di esser dirottati, la domanda sorge spontanea: perché, mentre tutta Italia rivendica un ruolo per gli Ospedali periferici che nel tempo sono stati depotenziati e mortificati, offrendo la disponibilità di spazi, risorse umane e tecnologiche, a Volterra si è preferito il silenzio di tomba per settimane, cedendo poi timidamente alla proposta di mettersi in gioco direttamente (avanzata da SOS Volterra) solo dopo l’offerta, impossibile da rifiutare, della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, pronta a finanziare il progetto?
SOS aveva chiesto invece di poter mettere a disposizione da subito spazi, risorse umane e professionali, tecnologie, per poter immediatamente realizzare una seconda linea, capace di decomprimere realtà di terapia intensiva già dedicate al Covid-19, accogliendo invece pazienti che continuano ad esistere e per cui necessita un’alta intensità di cura. Anche e soprattutto per la popolazione locale, che la necessità di questi posti ce l’ha da sempre. È stato perso un altro treno, stavolta molto importante. Ora c’è solo da sperare che la temporanea mancanza di ciò che è andato altrove, non indebolisca il sistema sanitario locale e che si mettano da subito, (tempi dell’emergenza permettendo) e senza aspettare taumaturgici studi di fattibilità, in rete la quasi trentina di anestesisti di Pontedera, con i cinque che reggono il sistema ospedaliero di Volterra. Per avere una Rianimazione. E non un suo pallido e rachitico surrogato.”
D.G.